giovedì 12 gennaio 2012

Una fiaba sulle radici della fame



In una certa parte della Terra, grande come la miseria, viveva un bambino in una famiglia poverissima. E siccome non era mai uscito dal suo villaggio, fatto di baracche di stracci e lamiere, pensava che tutto il mondo fosse così.
Aveva per amico un vecchio albero da frutto che faceva poche mele, tutte avvizzite.
Il bambino, quando poteva ci andava a parlare e l'albero gli rispondeva con una voce-corteccia cavernosa e stanca.
“ Raccontami la storia delle Radici Prepotenti e delle radici Deboli, me l'hai promesso...”.
“ Questa “, rispose l'albero, “ purtroppo è una storia vera ed è per questo che c'è la Fame...
Devi sapere che tutte tutte le cose hanno le loro radici, ma non solo gli alberi ma anche le persone gli animali, e le case e i vestiti e le scuole e gli ospedali...Tutti insomma...
Alcune radici sono visibili ma altre non si possono vedere ed è per questo motivo che pochi se ne accorgono.
“ Non si accorgono di cosa”?, chiese il bambino strofinando il naso contro un ramo perchè gli era venuto prurito.
“ Nessuno, o pochissime persone con il cuore buono , s'è accorto che tutto è doppio. Io, per esempio, ho le radici in comune con un altro albero, un mio gemello dall'altra parte del mondo. Questo mio fratello intreccia le sue con le mie radici, ma...
Ma noi alberi spogli, cose vecchie e brutte, gente affamata e senza giustizia, raccolti scarsi, gente sfruttata che non sa leggere e scrivere, abbiano tutti un nostro doppio in un'altra parte del mondo...”.
“ Non capisco, non capisco”, rispose il bambino salendo sull'albero, “ io vedo solo te...”.
“ Adesso ti spiego come è successo e così, se chiudi gli occhi, potrai vedere anche tu...In una parte del mondo delle persone, qualche volta anche molto intelligenti, che hanno fatto anche cose belle, sono diventate dure di cuore: E così hanno inventato, ormai da molto tempo, per arricchirsi e dominare, un concime-medicina che rende le radici dei loro alberi veloci, forti e mangiatutto...E così i loro alberi e le loro cose e case  diventano più belle e più ricche perchè succhiano al loro doppio, dall'altra parte del mondo, linfa, energia e speranza...
Queste forti radici prepotenti portano da una parte abbondanza succhiando a noi la vita...
Da una parte c'è il supermercato pieno di cose utili e inutili e da noi, con le nostre radici, arriva solo un negozietto dove la gente si deve impegnare quasi tutto per un po' di cibo insufficiente...”.
Il bambino rimase muto. Dentro la sua fantasia si stava trasformando in una formichina che risaliva le radici della miseria per andare a vedere cosa c'era dall'altra parte...Pensare che di là il suo doppio era un bambino viziato, pieno di cose, capriccioso, con una cameretta tutta per sé stracolma di giocattoli...
E tutto questo a causa di radici prepotenti e succhione come un assalto di pirati...
“ Io andrò a parlargli a questo bambino, e ai suoi  genitori, perchè non è giusto che mi mangi tutte le cose belle della vita con le sue radici prepotenti...”.
E così quelle povere ma dignitose radici che potevano solo germogliare, su gran parte del mondo, fame, miseria e ingiustizia, fecero partire,verso ogni loro doppio, schiere e schiere di formiche-messaggi: “ Non rubarmi la vita, non rubarmi la vita, non rubarmi la vita...”.

( Da: “ Per un corpo di pace, pedagogia, cultura rituale e non violenta del corpo, di Mario Bolognese, Sapere, Padova, 1995, pag. 254).

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