mercoledì 11 gennaio 2012

Fratello e sorella Albero


“Nel più lontano passato, molto prima che l’uomo facesse la sua comparsa sulla terra, un albero gigantesco s’innalzava fino al cielo. Asse dell’Universo, attraversava i tre mondi. Le sue radici affondavano fin negli abissi sotterranei della terra , i suoi rami arrivavano all’empireo. L’acqua attinta dalla terra diventava la sua linfa, dai raggi di sole  nascevano le sue foglie, i suoi fiori e i suoi frutti.” Il vento faceva risuonare le sue fronde tutt’intorno, mentre l’aria  di giorno si rinfrescava e si rinnovava anche grazie al suo contributo.  “ Attraverso di lui, il fuoco scendeva dal cielo, la sua cima, raccogliendo le nuvole, faceva cadere le piogge fecondatrici....” Era il saggio essere che collegava i mondi di sotto, di mezzo e di sù. “In lui il cosmo si rigenerava in perpetuo. Fonte di ogni vita, l’albero dava riparo e nutrimento a migliaia di esseri. Tra le sue radici, strisciavano i serpenti, gli uccelli si posavano sui suoi rami. Anche gli dei lo sceglievano per soggiornarvi. Ritroviamo quest’albero cosmico in quasi tutte le tradizioni, da un capo all’altro del pianeta, ed è lecito supporre che sia esistito dappertutto, anche là dove la sua immagine si è cancellata”.[1]
Tracce della sua presenza si ritrovano nella poesia di R.Tagore: “Gli alberi sono lo sforzo infinito della terra per parlare al cielo... “


[1] Quanto riportato tra virgolette è stato tratto dalla pag.1 del testo di Jacques Brosse “mitologia degli alberi” casa edit. BUR Saggi, Milano , 2007; il resto è della sottoscritta.

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